MA NON PER TUTTI!
IL GRIGIO!
Elegante, chic, sofisticato e praticamente sta bene con tutto! In questi ultimi decenni lo abbiamo visto in numerose variazioni di stile e note dall’ urban al classico, dall’ estremo barocco al minimalista.
E come una volta lo era il prezzemolo, oggi lo troviamo ovunque e in ogni ambito : dall’ arredamento d’interni fino alle acconciature .
Il GRIGIO è diventato uno dei colori più usati, data la sua crescente e decisa versatilità in ogni settore.
Ma…
Ma chi progetta uno spazio è sempre consapevole di cosa vuole dire vivere un colore immergendosi a lungo in una scelta cromatica?
Haimè, quando si decide un colore, troppo spesso si trascura o peggio s’ ignora del tutto il fattore determinante: il colore è una vibrazione di luce! Una frequenza che fa reagire il nostro corpo, stimolando emozioni e stati d’animo che avranno un effetto a cascata anche a livello ormonale, poiché il colore è uno dei più decisivi nutrimenti emozionali, fattore essenziale per la natura umana!
Pensiamo alla gioia e alla leggerezza che proviamo davanti un arcobaleno. La sensazione di pace che ci invade guardando un tramonto acceso. L’ allegria contagiosa che ci assale quando entriamo in un coloratissimo negozio di caramelle!
Cosa proviamo invece quando vediamo dalla finestra il paesaggio di una fredda e cupa giornata invernale?

Anche la più magica nebbia, che sfuma i contorni delle cose nel suo torpore fiabesco e la sua atmosfera rarefatta, alla lunga appiattisce l’umore. Quanta desolazione ci assale nel vedere uno skyline urbano fatto solo di cemento e asfalto senza alberi, senza colore, senza vita?
Il GRIGIO è per definizione un colore prudente e rigoroso. Stabile come la roccia, concreta e solida ma rigida e dura. Perfetto per il manager che lo indossa quando vuole comunicare sobrietà e stabilità.
Così questo colore non colore, neutro per eccellenza, generato dal bianco (luce) e nero (assenza di luce), o mescolando sapientemente i colori, diventa a tratti essenziale, come dovrebbe essere la saggezza dei capelli quando invecchiamo.
Pensiamo poi ai modi di dire: “zona grigia” per indicare quello spazio di mezzo, quello non ancora ben definito in cui i limiti sono interpretati o la definizione “eminenza grigia”, che convenzionalmente individua la persona che con sapienza e maestria consiglia nell’ombra, lontano dalla visibilità. Pensiamo alle ceneri con cui ci si cosparge il capo in segno di penitenza figurata, o al saio di alcuni monaci che evoca la scelta della privazione.
Chi sceglie questo colore ama la precisione e l’ordine, vuole stare lontano dagli eccessi e da ciò che porta fuori controllo. E’ il colore scelto spesso da chi vuol essere protetto dalle emozioni forti.
Ma se in un ufficio acquieta e smorza gli animi accesi, troppo grigio in casa può arrivare ad ottundere la vitalità portando alla lunga quello sgradevole effetto rebound, saturando le nostre emozioni di carica aggressiva per troppa energia bloccata, o creando una fame di energia vitale che si manifesta con ansia e bisogno di evasione.
Pensiamo a cosa proviamo quando siamo immersi tra piloni di cemento e palazzi e poi come ci sentiamo quando ci troviamo in un giardino di un bel verde brillante pieno di fiori, dove l’anima si apre e respira a tutti i livelli.

E’ vero! Il grigio si sposa bene con tutto ma prima di proporre uno spazio cromatico, studiamo non solo dove andrà il colore ma quali esigenze e temperamento ha chi dovrà vivere in quell’ambiente. Se ci sono più persone, magari non tutte con la stessa attitudine, sarà fondamentale creare l’habitat giusto per la convivenza, soprattutto se ci sono bambini che hanno un fondamentale bisogno di colore.
E allora? Scegliamo i grigi giusti: sicuramente un grigio scuro avrà un impatto emotivo molto diverso da un grigio chiaro più luminoso, soprattutto se si aggiungono complementi adatti a rendere gli ambienti più vivi come ad esempio un apporto di punti luce negli angoli giusti, dei mobili in caldo Legno e fibre naturali, e soprattutto piante vive poiché in questo caso le composizioni con rami e piante secche, se pur belle e fatte bene, non equilibrano in questo caso ma anzi, accentuano la mancanza di vita.
Non dimentichiamo mai i giusti complementi colorati per alleggerire, che diventano fondamentali per guidare il grigio verso la rotta giusta facendo respirare l’armonia necessaria a chi ci vive.
Non è un caso che il colore pantone di questo primo 2021, dopo un anno di rinunce e rigore è proprio ULTIMATE GREY, affiancato a un vitale giallo ILLUMINATING: ottimo suggerimento per portare l’ottimismo e la forza positiva dentro la solida e rigorosa concretezza essenziale, come un caldo raggio di sole dopo la tempesta.
