E TU? COSA SEI DISPOSTO A FARE PER LA TUA IMMAGINE?
Qualcosa di te non ti piace, forse saranno le labbra che consideri troppo sottili o il naso che vedi troppo grosso. Gli amici ti dicono che sei ok e tu puoi anche essere d’accordo in alcuni momenti ma… poi ti guardi intorno e nel mondo noti solo nasi piccoli e labbra carnose mentre tu ti “vedi” un mostro.
Quel “difetto” diventa l’unica cosa importante che non ti rende felice.
Il pensiero che da fissazione si trasforma in ossessione, fino a un vero e proprio bisogno irrinunciabile, una necessità, facilmente risolvibile dalla chirurgia estetica. Colpa del bombardamento mediatico? Non solo.
Nella storia dell’umanità il desiderio di voler cambiare il proprio aspetto è sempre esistito, e non parlo solo dell’urina equina con cui si bagnavano i capelli le nobildonne veneziane per avere una chioma bionda, o della polvere a base di piombo con cui ci si schiariva la pelle in antichità.
Il concetto di BELLO, o meglio quello dei i canoni di bellezza assoluta che prevede proporzione, ordine e armonia presenti in natura, è stato stravolto spesso dall’idea di bello legato alle mode sociali.
Se oggi può succedere di restare inorriditi dall’abuso indiscriminato (in alcuni casi) della chirurgia estetica, ricordiamoci che la meravigliosa pratica del LOTO D’ORO considerata un fattore di bellezza, erotismo e femminilità, era fondamentale per i cinesi delle classi abbienti e non solo.

L’uomo desiderava la donna che camminava (quando ci riusciva) con andamento claudicante, mostrando quanto potesse essere fragile e indifesa. Era onorato nello sposare una donna con i piedi piccoli perché denotava coraggio, mitezza e resistenza. Per chi non lo sapesse la pratica del Loto d’Oro (che ha avuti i suoi albori nel ‘900 D.C), poteva prevedere la mutilazione delle falangi o più spesso la deformazione dei piedi delle fanciulle con manovre di distorsione e fasciature, portandoli a una dimensione tra i 7 e i 12 centimetri. Questa usanza praticata dalle madri per far sposare le figlie è durata fino al 1902!
Fu necessario un decreto imperiale per farla smettere, e altri 50 anni di abitudini sociali ormai radicate per farla estinguere. Quello che ne resta oggi si emula nelle scarpe con i tacchi alti che danno l’impressione di avere piedi piccoli, amati anche nel resto del mondo.
E noi occidentali? Con i corsetti, non siamo stati da meno. Abbiamo stretto viscere e deformato schiene per ottenere un punto vita esile fin dal ‘500. Per ottenere i famosi 40 centimetri di diametro vita in voga nell’1800, le donne vivevano una vita con deformazioni ossee, prolassi interni e disturbi gastrici perpetui, e spesso arrivavano alla morte, e questo fino ai primi del 1900.

Adesso dirai: ma oggi è diverso! Ne sei sicuro? Pensaci!
Tutte le volte che ti focalizzi su quelli che consideri difetti o che vorresti cambiare di te chiediti: è davvero quello di cui ho bisogno? Pensa a cosa è stata disposta a fare una parte di umanità per un’idea di bellezza!
La bellezza, quella vera è un sentire, un’emozione che ti allarga il cuore e va ben oltre lo status.
Oggi stiamo ritornando ad apprezzare quelli che venivano etichettati come difetti da correggere. Sono tornati di moda i capelli bianchi, i fianchi larghi, le discromie epidermiche, si bada meno alla cellulite e si inneggia alla normalità, ma il lavoro è ancora troppo lungo per arrivare ad essere chi siamo sempre e comunque , oltre le apparenze.