VERY PERI
Mai colore fu più giusto per questo periodo (e probabilmente sarà utile anche negli anni a venire)
ma come mai?
Very Peri è un colore ricavato dal team creativo di Pantone che ha voluto usare come tono di base uno splendido e meraviglioso blu tendente al lilla a cui si sono aggiunti toni di grigio e di rosso, fino a raggiungere la particolarissima sfumatura violacea che è stata lanciata.
Un colore di ripartenza? Speranza? Ottimismo?
Ma cosa esprime il viola e cosa ha di diverso questo particolare pervinca?

Quando pensiamo a due energie contrapposte ( personalmente) prima ancora del bianco e del nero dovremmo pensare al rosso e blu.
E quando
il rosso marziale e sanguigno che per natura è il caldo centrifugo ribollente, energizzante, combattivo e maschile
ed
Il blu profondo e calmo che invece è il freddo centripeto per eccellenza, sedativo, rilassante e femminile
si incontrano

nasce Il viola che sublima la lotta con una spinta verso l’alto, celebrando l’unione di due colori che mirano entrambi all’unità ed entrambi alla realizzazione. Potremmo dire che il primo è l’affermazione attraverso la lotta e la conquista, il secondo invece armato di temperanza, ottiene la conquista attraverso la dedizione e la pace
e mai come adesso che viviamo in un mondo di separazione rabbiosa e accanita, abbiamo bisogno di fare un balzo fuori dal nostro circolo vizioso di pensieri tossici alimentati dalla paura, verso il cercare di comprendere l’altro che dalla fazione opposta nutre gli stessi sentimenti.
Mai come adesso la fluidità degli opposti è necessaria e chiede integrazione, sia che si parli di passaggio evolutivo nel campo dello spirituale sia che si decida di riappropriarsi delle proprie scelte in maniera davvero consapevole oltre le fazioni e oltre le categorie.
Lo stimolo cromatico del viola, anche in sfumature più tenui e bluacee come il Very Peri, diviene un essere a sé, unendo gli opposti verso le sfere dell’ultravioletto sul cammino della pura luce, creando un unità completa come in un matrimonio mistico, superiore alle aspettative umane.
Simile alla vera unione tra alto e basso, tra maschile fuoco e femminile acqua, potrebbe essere simbolicamente l’androgino alchemico che unisce il secco e l’umido per trovare la sua vitale e spirituale unità

attraverso un processo a cui però occorre fare attenzione, poiché bisogna tenere la centratura, necessaria per non correre il rischio di sbandare verso un polo o verso l’altro, facendoci scollegare dalla realtà.
Potremmo definirlo il colore delle transizioni e dei trapassi, delle metamorfosi, del viaggio dimensionale da una valutazione superficiale ad una più profonda e costruttiva: Il rosso di questa epoca ha bisogno di staccarsi dai preconcetti di prepotenza e aggressività delle epoche scorse ed essere più evoluto inglobando la profondità del blu.
La spinta alla trasformazione (anche oltre l’uso cromatico) che ci sta mettendo sottosopra in più campi della nostra vita, diverrà un processo quasi obbligatorio per chi vuole davvero essere vincente e non vittima dei preconcetti passati: Il capo che succhia energia ai suoi sottoposti deve diventare leader vero mettendosi al servizio del gruppo. L’inclusività deve comprendere ed apprezzare il diverso come valore aggiunto, il difetto non più come qualcosa da nascondere ma strumento da esaltare o come spinta a migliorare (e questo si osserva già da qualche tempo, anche se la strada è lunga). La competitività non più come modo per distruggere il debole ma come spinta ad unire le forze tra tutti. La trasformazione dell’arroganza presuntuosa dell’essere prepotente a favore della competenza e del rispetto anche del subalterno. Apprezzare il diverso da noi per completarci, per integrarlo in modo meno aggressivo del rosso attraverso l’unione con il blu che è più profondo e mentale anziché puramente animale, usando una seduzione che non fagocita.
E’ La capacità intuitiva della parte destra del cervello
il colore dell’apertura, che crea connessioni autentiche, sia verso l’interno che verso l’esterno.
L’empatia e l’accoglienza del diverso da noi anche oltre il pregiudizio nei confronti di questo colore di cui si è spesso parlato male (pregiudizio sia perché i viola in natura non sono mai stati di facile reperibilità e sia per la simbologia del lutto e della mala sorte alla quale si è spesso associato: in epoca pre-romana questo colore era legato alle carestie. Fu usato ed è tutt’ora il colore dei paramenti liturgici quaresimali e di piante di viola si circondavano le tombe. Successivamente fu associato alla sfortuna dei teatranti a cui era proibito lavorare nelle piazze durante la quaresima, come segno di penitenza contro le cose considerate futili e gioviali. Per amare il viola bisogna aspettare il XIX secolo e il trionfo della chimica per averne uno ampiamente disponibile. Lo sintetizzò per caso Perking, il cui intento era quello di ricavare il chinino dal catrame di carbone, per curare la malaria. Perking facendo esperimenti, s’imbatté invece in un liquido denso e violaceo di nessuna utilità farmacologica, ma che volle testare su delle pezze di seta, scoprendo che non scoloriva alla luce o con i lavaggi decretando il boom del viola nella moda Vittoriana).
Il viola sta bene a tutte/i, basta farlo virare leggermente verso il tono caldo se abbiamo incarnato autunno o primavera e verso il tono freddo se siamo inverno o estate.
Che ci siano occhi chiari o scuri, entrambi verranno esaltatati dal make up o da una sciarpa poiché la componente gialla (presente quasi sempre anche in minima parte) nell’iride godrà di un bel contrasto, soprattutto se sono nocciola o verdi o grigi. – Per il make up un unica accortezza: evitatelo se siete portatrici di occhiaie già violacee di natura, poiché accentuerebbero l’aria sofferente ed emaciata-.
Chi ama il grey naturale dei capelli e della barba avrà la possibilità di usarlo e miscelarlo ad aranci o marroni caldi o freddi per valorizzare le sfumature argento.
E per gli ambienti? Il Very peri offre la possibilità di spaziare da stili urban pop a classici moderni, con brio ed eleganza. Le sue anime gemelle possono essere i grigi caldi o freddi, il legno spazzolato, sia chiaro che scuro, i colori crema e beige o verde salvia, le fibre naturali e i complementi vivaci.
